MotoGP Brno, pagelle Gara: Binder indiavolato, Morbidelli un angelo

Brad Binder fa il suo capolavoro nel MotoGP di Brno vincendo una gara difficile, su una pista molto faticosa, e lo fa con la spregiudicatezza di una matricola che sa vincere con la freddezza di un veterano.

MotoGp Brno Binder
Prima vittoria in carriera in MotoGP per Binder a Brno (Getty Images)

Brad BinderQuando si dice che la sua prima vittoria è un capolavoro non è tanto per dire. Binder corre con l’astuzia di un veterano mettendosi alle spalle di Morbidelli e lasciandogli anche un po’ di lenza, quasi a volergli far credere di poter scappare. Poi, al momento giusto, lo passa infliggendogli quattro secondi di distacco in pochi giri. Straordinario lui mostruosa la KTM. Voto 9, un diavolo.

Franco Morbidelli – Festeggia il secondo posto come se avesse vinto. E ha ragione perché la sua moto aveva qualcosa in meno rispetto alla KTM ma lui, rispetto a binder, forse no. Se l’è giocata alla pari fino a quando ho potuto poi ha saputo gestire una seconda piazza preziosissima senza commettere errori. Voto 7, intelligente.

Johann Zarco – L’unico vero errore lo commette , con un piccolo peccato di ingenuità che consente a Morbidelli e Quartararo di portarsi avanti. Poi fatica, soprattutto nel traffico, e rischia grosso sulla pressione di Pol Espargao enel finale quando Rins gli alita sulle spalle. Ma porta a casa un terzo posto che è l’unica cosa positiva di una Ducati, per il resto, disastrosa. Pesa il giallo della sportellata con Pol Espargaro che, nonostante il penalty lap, non lo danneggia granché. Voto 6.5 occasione persa.  

Alex Rins – Se si considera che continua a correre con una spalla in disordine e pieno di antidolorifici bisogna considerare che anche lui ha fatto una gara splendida. In un ordine di arrivo piuttosto cristallizzato è lui a dare entusiasmo in un bel finale con l’inseguimento disperato alla terza posizione che peraltro avrebbe anche meritato. Voto 6.5, indomabile.

Valentino Rossi – Le telecamere, ingiustamente, lo ignorano per quasi tutto il Gran Premio. Ed è un peccato perché Valentino, anche se stavolta non raggiunge il suo podio numero 200, corre una gara coraggiosa e sempre all’attacco, migliorandosi. Parte dalla dodicesima posizione e arriva alla quinta mettendo il pepe sulla coda di chi lo precede e staccando nettamente il compagno Vinales. Voto 6.5, comunque bene.

Fabio Quartararo – Forse si è parlato troppo di quello che poteva essere e non è stato, della terza vittoria consecutiva che non è arrivata, di quel record dei piloti Yamaha di tre vittorie consecutive che resiste fin dagli anni ’80. Il suo arrivo è in sordina e conferma quel nervosismo visto durante le prove di una moto dalla quale forse non è riuscita a tirare fuori tutto il meglio. Voto 5.5, sottotono.

Maverick Vinales – Una 14esima posizione emblematica del fallimento soprattutto suo, personale. Finisce a un’eternità da Rossi che gli dà una lezione di dignità e di determinazione. Onestamente si deve pretendere molto di più non solo dalla Yamaha ufficiale ma anche da lui, che ci sta sopra. Voto 4.5, impresentabile.

Andrea Dovizioso – Dispiace dare giudizi di poche righe quando si sa che dietro il lavoro di una scuderia ci sono mesi di tentativi e anche di fallimenti. Ci si aspettava molto dalla Ducati e soprattutto da Dovizioso su una pista dove poteva arrivare qualcosa di buono. E invece, fin dalle prove, ecco una prestazione impalpabile. La gara è peggio, anonima, grigia, infelice. Voto 4.5, proprio no.

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