Daniel Ricciardo e la lotta al razzismo: “Dare vita a messaggi positivi”

Daniel Ricciardo si schiera contro la lotta al razzismo. Il pilota australiano è sostenitore del Blac Lives Matter

Daniel Ricciardo
Daniel Ricciardo (Getty Images)

Daniel Ricciardo, pilota della Renault, è uno dei più attivi nel circus della Formula 1 nella lotta al razzismo, insieme a Lewis Hamilton che chiaramente sente su di sé questo problema. Nel Gran Premio di Russia si è presentato con la mascherina Equality ed è lo stesso australiano a spiegare il perché. Ha svelato come abbia tratto ispirazione da Naomi Osaka, tennista nipponica sostenitrice del “Black Lives Matter”.

Ricciardo è un pilota sì australiano, ma di chiare origini italiane; ha quindi anche lui alle spalle una storia di immigrazione e, forse per questo motivo, è più sensibile al tema. D’altronde l’Australia è una delle nazioni più cosmopolite del mondo, votata all’integrazione massima.

Il pilota ha puntato il dito contro il silenzio; secondo l’australiano è il problema maggiore in tema di razzismo, con molte persone che decidono di non schierarsi. “E’ necessario far ascoltare il proprio messaggio positivo” ha invece concluso.

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Ricciardo, mondiale in chiaroscuro

Daniel Ricciardo Renault
Daniel Ricciardo Renault

Daniel Ricciardo, fin qui, ha disputato un mondiale decisamente in chiaroscuro. Nella classifica generale è solo sesto con 63 punti e, fin qui, non è mai andato a podio, pur sfiorandolo in un paio di occasioni. Colpa di una Renault poco performante e di un motore non all’altezza di quello Honda della Red Bull (nemmeno citiamo la Mercedes) che ha provocato più di qualche malumore in lui.

Spesso ha infatti criticato la vettura e la competitività della stessa, che gli ha impedito di essere più performante, soprattutto in alcuni Gran Premi, patendo anche una mancanza di velocità di punta nei confronti dei propulsori avversari diretti.

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