MotoGP, Marquez promuove Mir: “Più intelligente dei rivali”

Joan Mir ha conquistato il mondiale 2020 di MotoGP grazie a una costanza di rendimento che non è certo passata inosservata

MotoGP, Marquez promuove Mir: "Più intelligente dei rivali"
MotoGP, Marquez promuove Mir: “Più intelligente dei rivali”

Gli è bastato un settimo posto nell’ultima gara per conquistare un titolo mondiale storico per la Suzuki. Joan Mir è il primo iridato in top class nella storia della casa giapponese dal 2000.

Ha vinto una sola gara, ma in questa stagione breve e particolare a causa della pandemia, ha trionfato grazie alla continuità. E’ salito sette volte sul podio e ha concluso soltanto due gran premi nel corso del Mondiale fuori dai primi cinque.

Un andamento molto diverso rispetto a Fabio Quartararo, che appariva come il grande favorito dopo le prime due vittorie nei gran premi inaugurali della stagione. Ma oltre alle sue tre vittorie, il francese non ha raccolto altri piazzamenti a podio nel 2020.

“Se qualcun altro avesse mostrato la stessa costanza di Mir, forse avremmo visto un campionato diverso” ha detto Alex Marquez.

“E’ stato un Mondiale molto strano” ha detto, come riporta Autosport. “Normalmente dall’inizio capisci chi potrà lottare per il titolo. Ma quest’anno no, sono mancate le Yamaha, Dovizioso non è stato continuo. Mir invece era lì e ha fatto un ottimo lavoro. E’ stato più intelligente e regolare di chiunque altro”.

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MotoGP, Marquez: “Il titolo di Mir mi motiva ancora di più”

MotoGP, Marquez: "Il titolo di Mir mi motiva ancora di più"
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Per il 2021, ha aggiunto, sente una motivazione ancora più forte. Anche se la stagione potrebbe rivelarsi più complicata in virtù del possibile ritorno di Marc Marquez, che ha saltato tutto il 2020 per la frattura all’omero.

“Spero che riusciremo ad avere un campionato normale” ha detto Marquez. “Sta cambiando tutti e sarà molto più duro. Ma è anche una grande motivazione per me, il successo di Mir è la conferma che in MotoGP tutto è possibile. Devi solo crederci”.

E’ anche un esempio per tutti i piloti che vogliono emergere e combattono in Moto2, ha concluso. “In MotoGP, se lavori duro e hai la moto giusta puoi diventare campione del mondo”.

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