Charles Leclerc è uno dei grandi protagonisti dei gran premi virtuali con cui i piloti di Formula 1 si stanno divertendo durante la quarantena. Ma per mezz’ora dimentica la fidanzata fuori di casa 
Giocare alle corse virtuali, se sei un pilota professionista, non è solo un passatempo. E’ un modo per portarsi il lavoro a casa. Così, le sensazioni che si provano prima e durante una sfida al simulatore finiscono per somigliare tanto, forse troppo, a quelle di una gara reale. La ricerca dell’isolamento, del silenzio e della concentrazione resta una condizione necessaria anche quando non si indossa un vero casco, e quando non ci si muove da casa per sfrecciare a 300 all’ora alla ricerca dell’ultimo centimetro di asfalto da esplorare.
Charles Leclerc, che dall’anno prossimo formerà con Carlos Sainz la coppia di piloti più giovane nell’ultimo mezzo secolo di storia della Ferrari, sta prendendo particolarmente sul serio le gare virtuali, come Lando Norris che però ha continui problemi di connessioni o Alexander Albon, compagno di squadra di Max Verstappen in Red Bull.
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Leclerc troppo concentrato, la fidanzata resta fuori casa
L‘esperienza immersiva in un videogame, in una corsa virtuale, si è fatta fin troppo realistica per il monegasco, che documenta la sua personale esperienza nel corso di questi eventi sul suo profilo Twich. Così, gli spettatori possono seguirlo in streaming, in una versione certo più rivelatrice di un vero camera-car.
Resume of the stream:
My girlfriend had to buy a subcription to my Twitch to be able to ask me in the channel chat if I could open her the front door. She waited 25 mins downstairs as I couldn't hear my phone, I had the headphones and was very focus on my rally race😂— Charles Leclerc (@Charles_Leclerc) May 16, 2020
Così, scrive su Twitter, Leclerc nel suo ultimo gran premio virtuale si è talmente immerso nel gioco da perdere di vista la realtà. E soprattutto la sua fidanzata. “Riassunto del mio stream” ha scritto su Twitter, “la mia ragazza ha dovuto acquistare un abbonamento su Twitch per chiedermi, nel mio canale, se potevo cortesemente aprirle la porta di casa. Aspettava di sotto da 25 minuti, ma ero concentrato sulla corsa, avevo le cuffie e non potevo sentirla“.
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