Charles Leclerc è consapevole che la Ferrari non può permettergli di vincere il GP del Belgio 2020. Rispetto al 2019, l’auto è meno forte. 
Giovedì di conferenze stampe piloti oggi a Spa-Francorchamps. Tra le dichiarazioni più attese quelle dei driver Ferrari, in particolare di Charles Leclerc.
Un anno fa il monegasco ha vinto in Belgio la sua prima gara in Formula 1. Per lui questo gran premio è molto speciale, anche se nel 2019 nel weekend belga perse un amico. Infatti, durante la gara di Formula 2 ci fu un terribile incidente nel quale morì il pilota francese Anthoine Hubert.
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Leclerc motivato per Spa-Francorchamps
Leclerc ai microfoni di Sky Sport F1 ha ricordato Hubert, collega e amico la cui scomparsa ha generato shock nel paddock: «Venendo qua il mio pensiero va più ad Anthoine che ad altro. È difficile tornare qui dopo quanto successo. Sono stato orgoglioso di aver vinto il giorno dopo la sua morte e di avergli potuto dedicare la vittoria».
Per quanto concerne le aspettative per il weekend di gara in Belgio, il pilota Ferrari è onesto nel dire che non è nella stessa situazione del 2019: «A livello di prestazione non siamo al livello dell’anno scorso, lo sappiamo già ed è inutile dirlo. Dobbiamo solamente concentrarci su di noi e provare a massimizzare quello che abbiamo. Serve lavorare bene per migliorare nel futuro».
In conferenza stampa Leclerc ha ribadito quanto già detto a Sky Sport F1: «Non possiamo aspettarci una performance simile a quella del 2019. Questa stagione è più difficile per noi. Spingeremo per ottenere il massimo possibile, amo questa pista».
Il pilota monegasco ha rivelato un retroscena su quanto successo un anno fa, quando morì Hubert: «Fu un sabato notte molto difficile, quando si seppe che era morto. Alla domenica Pierre Gasly mi disse: vinci per Anthoine. Fu molto difficile e lo sarà ancora in questo week end perché lo porti con te in testa».
In merito al rapporto con Carlos Sainz, suo futuro compagno in Ferrari, si è così espresso: «Non abbiamo parlato molto del prossimo anno. Abbiamo un buon rapporto, è bravo un ragazzo e penso sarà un buon compagno di squadra».
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