Red Bull e lo stop allo sviluppo dei Motori: il piano del Team

Red Bull e lo stop allo sviluppo dei Motori: il piano del Team per restare in Formula 1 dopo il 2022. Serve l’appoggio di Ferrari e Mercedes

Red Bull
Red Bull e lo stop allo sviluppo dei Motori: il piano del Team (Foto: Getty)

La situazione relativa ai regolamenti tecnici in Formula 1 è in continua evoluzione. La pandemia di Covid-19 ha ritardato il piano previsto da Liberty Media di rivedere completamente la natura delle monoposto a partire dal 2021. Lo slittamento concordato con la FIA al 2022 potrebbe subire ulteriori ritocchi e sta coinvolgendo nei discorsi tutte le scuderie del Circus. La posizione più in bilico è di certo quella della Red Bull, “scaricata” dalla Honda al termine della prossima stagione. L’uscita di scena del colosso giapponese costringerà il team austriaco a sondare altre strade. L’idea è quella di autoprodurre anche la power unit, senza affidarsi ad altri costruttori. Per far questo, però, serve il congelamento dei motori previsto fra due anni, con scadenza 2025 o 2026. Questo permetterebbe a Chris Horner & Co. di rimanere in F1 in modo competitivo e senza grossi esborsi economici.

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Red Bull e lo stop allo sviluppo dei Motori: la permanenza in Formula 1 dipende da Marcedes, Ferrari e Alpine

Helmut Marko
Red Bull e lo stop allo sviluppo dei Motori: il piano del Team (Foto: Getty)

In questo momento però, solamente la Mercedes ha votato a favore del congelamento dei propulsori dal 2022. In una dichiarazione alla televisione austriaca RTL, Toto Wolff ha spiegato: “Se bloccare lo sviluppo è necessario per mantenere in attività la Red Bull Honda, lo sosterremo. Dobbiamo provare insieme a mantenere i costruttori in Formula 1. Il loro progetto di autoproduzione è molto ambizioso, ma penso che possano farlo. Ecco perché siamo fondamentalmente a favore del congelamento“.

Mancano però all’appello ancora i pareri di Ferrari e Renault (Alpine), gli altri costruttori in ballo. Helmut Marko, consigliere esecutivo della Red Bull Racing, ha specificato alla rivista Motorsport-Magazine: “Venerdì (25 gennaio) eravamo d’accordo, lunedì improvvisamente non più. Servono 6-7 voti tra i team, basta la maggioranza e mi aspetto di raggiungerla grazie al parere positivo di Ferrari e Alpine”.

La parola fine a questa vicenda potrebbe essere scritta domenica 21 febbraio, quando andrà in scena il World Motor Sport Council. Per quella data le cose dovrebbero essere più chiare, per disegnare finalmente un futuro certo per il Circus.

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