MotoGP, Stoner lo ammette ancora: “Ne avevo davvero abbastanza”

Casey Stoner ritorna sui motivi che lo hanno spinto a dimettersi dalla MotoGP nonostante fosse nel momento clou della sua carriera.

Casey Stoner non ha mai avuto rimpianti per la decisione di lasciare il paddock della MotoGP nel momento clou della sua carriera, nonostante avesse sul tavolo un lauto rinnovo di contratto da parte della Honda. Una scelta dettata dal suo modo di essere, ormai difficilmente compatibile con l’atmosfera delle corse.

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Casey Stoner (Getty Images)

Alla fine del 2012 ha deciso di appendere il casco al chiodo, ha proseguito per qualche anno come collaudatore HRC e Ducati, ma alla fine ha deciso di ritirarsi a vita privata nella sua dimora in Australia.

A distanza di anni è ritornato nel paddock a Portimao e Valencia, in occasione degli ultimi due round della stagione 2021. Ha riassaporato l’aria della classe regina, si è immerso nel box Ducati dispensando consigli a Pecco Bagnaia e al connazionale Jack Miller. Tanto che in molti speravano in un suo ingaggio da parte della Casa di Borgo Panigale come coach del team. Ma nulla da fare, il suo ritorno al momento è una ipotesi poco plausibile.

Stoner e l’addio alle corse motociclistiche

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Casey Stoner (Getty Images)

Casey Stoner vanta ben 45 vittorie nel Motomondiale e 43 pole position, oltre a due titoli iridati con due costruttori diversi. Il primo con la Ducati nel 2007 e il secondo con il team Repsol Honda nel 2011.

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Un anno dopo ha deciso di dimettersi: “Se avessi guidato un altro anno, probabilmente non avrei toccato una moto per i prossimi dieci anni, ne avevo davvero abbastanza“, racconta l’australiano come riportato dal sito specializzato Speedweek.com. “Tutta la vicenda si era trasformata in un lavoro che non mi piaceva più. Non volevo perdere la gioia delle moto ed è per questo che non mi pento affatto di questa scelta“.

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Ad infastidire la sua personalità le continue pressioni dei mass media, la lontananza da casa, l’amore per la sua famiglia, un’atmosfera di rivalità che non si addiceva al suo animo pacato. Inoltre da alcuni anni il campione australiano deve fare i conti con la sindrome da stanchezza cronica, che però non gli impedisce di dare il meglio di sé in qualsiasi cosa faccia. Comprese le gare di mountain bike: “Mi è sempre piaciuto mettermi alla prova, e non per battere i grandi nomi di questo sport. Purtroppo la malattia ha reso tutto più difficile“.

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Casey Stoner e Jack Miller (Getty Images)
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