F1, GP 70° Anniversario a Silverstone: perché si chiama così

F1, il secondo gran premio consecutivo a Silverstone è ufficialmente chiamato “GP 70° Anniversario”. Scopriamo perché

F1, GP 70 Anniversario a Silverstone: perché si chiama così
F1, GP 70 Anniversario a Silverstone: perché si chiama così

A Silverstone, si disputa il “GP 70mo anniversario”. Questa la denominazione ufficiale del secondo gran premio consecutivo sullo storico tracciato britannico. Qui, nel 1950, iniziò la storia della Formula 1 moderna.

Quel primo GP di nomi ne portava ufficialmente due, GP di Gran Bretagna e insieme GP d’Europa. Le auto da Formula 1 correvano prima, e avrebbero disputato dopo, gran premi fuori calendario. Ma quello fu anche il primo organizzato fuori dall’Italia o dalla Francia con l’etichetta di GP d’Europa.

Si disputò il 13 maggio del 1950. Il Mondiale iniziò più tardi di quella data sei volte fino al 1966, e una settima in questo 2020 segnato dalla pandemia.

La configurazione non era la stessa che conosciamo oggi. La Woodcote, dal 1952 al 2011 l’ultima curva del tracciato, fu la prima mai percorsa nel Mondiale. Sulle tribune c’erano la regina Elisabetta e re Giorgio VI, quello del famoso discorso, nel Royal Box. In pista il principe Birabongse Bhanudej Bhanubandh, detto Bira, che nel 1952 non aveva accompagnato Juan Manuel Fangio a Monza: la stanchezza e il viaggio notturno dopo una precedente corsa hanno causato l’incidente più grave nella storia della prima leggenda della Formula 1.

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F1, GP 70° Anniversario: il video del primo gran premio

Nei primi tre posti in griglia, c’erano Fangio, Giuseppe Farina e Luigi Fagioli, le “tre F” sulle rosse Alfa Romeo 158. Dopo 70 giri, vinse Farina, primo campione del mondo, davanti a Fagioli per 2,6 secondi. Ma Fangio fu costretto al ritiro, e il podio lo completò un altro pilota del Biscione, Parnell, che pure aveva avuto un contatto inatteso e fin troppo ravvicinato con una lepre.

Era una Formula 1 non certo per giovani. Tre i piloti over 50, altri cinque avevano più di 40 anni. Il più giovane, Geoffrey Crossley, ne aveva 29. Nella classifica finale, all’undicesimo posto si legge il nome del belga Johnny Claes, nato a Londra, che avrebbe avuto molta più fama come musicista jazz.

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