Stefano Domenicali: chi è, carriera e curiosità del CEO della Formula 1

Stefano Domenicali tornerà in Formula 1 come CEO del circus. Dopo 23 anni in Ferrari, in cui è stato team principal dal 2002 al 2008, è stato scelto come presidente della Lamborghini. Tutte le curiosità

Stefano Domenicali: chi è, carriera e curiosità del nuovo CEO Formula 1
Stefano Domenicali: chi è, carriera e curiosità del nuovo CEO Formula 1

Stefano Domenicali, prossimo CEO della Formula 1, non ha vezzi eccentrici né manie da dirigente inarrivabile e misterioso. Energico e aperto, è pienamente consapevole della fortuna ottenuta e costruita in una vita di successo, come ha detto a Esquire: “Sono nato a Imola, sono un appassionato d’auto, e ho lavorato in Ferrari e ora sono chairman e CEO di Lamborghini, non posso lamentarmi, non avrebbe senso. Noi ci occupiamo di lusso, di supercar, non sono questi i veri problemi del mondo”.

La carriera di Stefano Domenicali

Stefano Domenicali, nato a Imola l’11 maggio del 1965, si laurea in Economia e Commercio. Cresce nel cuore della Terra dei Motori e nel 1991 entra in Ferrari, inizialmente con un incarico di tipo amministrativo-finanziario in linea con il percorso universitario.

Nel 1993 viene nominato Head of Business Planning in un’area dell’azienda con un evidente centralità strategica: la Scuderia Ferrari. Per il Cavallino sviluppa il circuito del Mugello, che è di proprietà del team di Maranello, su cui per la prima volta quest’anno si è disputato un GP di Formula 1. Dal 1996 si occupa di sponsorizzazioni, poi nel 1998 la nomina a direttore sportivo.

Nominato Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2002, dal 2008 è il Team Principal della Scuderia Ferrari. Nel periodo di Alonso e Massa, ha spiegato in un’intervista per il podcast ufficiale della Formula 1, “Beyond the Grid”, “la Ferrari purtroppo non era la migliore per molte ragioni. Nonostante ciò, stavamo per vincere quei titoli. Non ci siamo riusciti solo per sfortuna”.

La sua storia in Ferrari dura 23 anni, fino alle dimissioni dell’aprile 2014 dopo i primi tre gran premi della stagione che inaugura l’era delle power unit ibride. Ci sono particolari momenti nella vita professionale di ognuno di noi in cui ci vuole il coraggio di prendere decisioni difficili e anche molto sofferte. E’ ora di attuare un cambiamento importante. Da capo, mi assumo la responsabilità, come ho sempre fatto, della situazione che stiamo vivendo. Si tratta di una scelta presa con la volontà di fare qualcosa per dare una scossa al nostro ambiente e per il bene di questo gruppo” ha commentato allora, salutando i tifosi “con il rammarico di non aver raccolto quanto duramente seminato in questi anni”.

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Stefano Domenicali dopo la Formula 1

Alla Formula 1 rimane in qualche modo legato, dato che succede all’ex pilota Ferrari Gerhard Berger a capo della commissione monoposto della FIA. Il primo incarico dopo l’esperienza da team principal lo vede a Ingolstadt come Vice Presidente New Business Initiatives di Audi AG. Dal 15 marzo 2016, viene scelto come presidente e amministratore delegato di Lamborghini.

Domenicali, il “presidente gentiluomo” porta il brand del Toro in due anni a numeri record, spinti ancor più in alto dal successo della Urus. Grazie al SUV che ha cambiato la dimensione dell’azienda, il fatturato cresce del 40%. E nel 2019 le vendite incrementano ancora del 43%, rispetto all’anno prima, raggiungendo le 8.205 vetture consegnate.

Dal 2021 tornerà in Formula 1, con il supporto del campione che ne sta riscrivendo storia e primati, Lewis Hamilton. “Conosco Stefano molto bene, è una delle persone migliori che ci siano ha detto, come riportato dal sito RaceFans, “non credo che avrebbero potuto scegliere qualcuno di migliore per continuare il lavoro incredibile di Chase”.

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La Formula 1, ricordi e delusioni

Del periodo in Ferrari, gli rimane il ricordo degli anni di Michael Schumacher e il rimpianto per quel che avrebbe potuto essere e non è stato, come portare a Maranello il polacco Robert Kubica e Jules Bianchi, destinato alla Rossa prima del fatale incidente in Giappone. Tre le delusioni della carriera, ha spiegato a Sky Sport: “Il finale del 2008, quando Felipe Massa in Brasile tagliò il traguardo da campione del mondo ma poi lo perdemmo. Fu un momento difficile. Il Mondiale però non lo abbiamo perso lì. Poi, il 2010 ad Abu Dhabi all’ultima gara, non eravamo super competitivi ma potevamo vincere. Infine nel 2012, in Brasile, dove successe di tutto ma perdemmo il titolo per un non nulla”.

Le curiosità su Domenicali

In un video per Motorsport si descrive come energetico, positivo e coinvolgente. Ha preso la patente con un’Alfa Romeo Giulietta. Al suo matrimonio non arriva in Ferrari, ma con la macchina di sua suocera, la Toyota Cube, molto comoda e per tanti inguardabile.

La sua Lamborghini preferita è la Huracan Spider, comoda da guidare su tutte le strade con un sound emozionante. Fra le altre, escluse le sportive del brand bolognese, ce n’è una che più di tutte gli sta a cuore, la Fiat 500. Un’auto per tutti i giorni che ha cambiato pelle ma non carattere. Un simbolo che ha anticipato i tempi e le mode, ha guidato l’evoluzione della mobilità urbana. Un’icona vicina e raggiungibile, come il presidente gentiluomo.

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